Il nome “Bagaladi” sembra derivare dall’antico cognome “Bagalà,” che potrebbe avere origini reggine e forse persino dall’arabo “Baha’ Allah,” che significa “bellezza che viene da Dio,” con l’aggiunta del suffisso “-adi,” che ha radici nel greco “ades.”
Bagaladi comprende diverse frazioni e località, tra cui Acque Solfuree, Embrisi, Gornelle, Ielasi, Lànzena, Pantanizzi, Piani di Lopa, Pristeo, Rungia, Saguccio, San Bartolo, S. Simeone e S. Teodoro.
La storia di Bagaladi risale a probabili origini arabe. Durante il periodo normanno e svevo, il villaggio ebbe un notevole peso grazie a una serie di privilegi feudali accordati.
Documenti risalenti al periodo normanno confermano l’esistenza di possedimenti nella Vallata del Tuccio sin dal 1095, i quali successivamente furono donati all’Archimandrita del San Salvatore di Messina.
Nel XIII secolo, gli Angioini considerarono la Vallata del Tuccio una delle sei signorie ecclesiastiche calabresi, trasformandola in un feudo incluso nella baronia di Guglielmo di Amendolea. Successivamente, il feudo passò sotto il controllo degli Abenavoli e di Bernardino Martirano, per poi essere acquistato dai Mendoza nel 1624. Questa famiglia mantenne il controllo su Bagaladi fino all’eversione napoleonica del 1806.
In epoche più recenti, Bagaladi si è distinto per l’accoglienza riservata ai garibaldini sbarcati a Melito Porto Salvo, un contributo significativo alla storia dell’unità d’Italia.
Bagaladi, un pittoresco borgo calabrese, vanta una serie di personaggi illustri e punti di interesse da scoprire nel suo centro storico e nelle vicinanze. Ecco alcune informazioni su Bagaladi:
Personaggi Illustri: Uno dei personaggi illustri originari di Bagaladi è il pittore Nunzio Bava, il maggiore esponente del verismo calabrese del Novecento. Le sue opere includono quattro grandi composizioni d’arte sacra per la Cattedrale di Reggio Calabria, oltre a opere presenti nel Santuario di San Paolo, nella Chiesa del Carmine e nella Cattolica dei Greci di Reggio Calabria.
Scoprire il Centro Storico: Camminando per le caratteristiche viuzze del borgo, che convergono tutte nella piazza centrale, è possibile visitare la chiesa di San Teodoro e della Santissima Annunziata, costruita nel 1933 in sostituzione delle due chiese distrutte dal terremoto del 1908. All’interno di questa chiesa, si trovano due opere notevoli: un eccezionale gruppo marmoreo dell’Annunciazione realizzato da Antonello Gagini nel 1504, utilizzando marmo bianco di Carrara, e un crocifisso marmoreo risalente al 1500. Sono anche rilevanti le antiche campane, che si dice siano state ritrovate tra le rovine di una delle laure dei santi eremiti di Valle Tuccio.
Da non perdere sono anche Palazzo Pannuti, Palazzo Misiano, il centro storico stesso e i dintorni con i loro mulini ad acqua, frantoi e case coloniche risalenti ai secoli XVIII e XIX.
Uno dei gioielli del borgo è l’antico Frantoio Iacopino, oggi noto come la Porta del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Questo frantoio, uno dei più importanti della zona, è stato il primo a utilizzare la forza motrice dell’acqua. Ospita ora un museo dell’olio che include un prezioso frantoio grimaldiano con una ruota idraulica, illustrato da esperti. Inoltre, per coloro che desiderano apprendere i rudimenti dell’arte della tessitura, c’è la possibilità di assistere a dimostrazioni pratiche su un antico telaio.
Presso la Porta del Parco, troverai un centro informazioni che offre la possibilità di scoprire i sentieri che conducono ai ruderi degli antichi cenobi dei santi italo-greci. È inoltre presente una bottega artigiana dedicata alla lavorazione della creta secondo antiche tradizioni, dove è possibile ammirare e acquistare prodotti realizzati a mano.
Valle Tuccio: La zona circostante Bagaladi è conosciuta come la Valle Tuccio. Lungo la fiumara di Melito, circondata da rigogliosi uliveti, si trovano piccole frazioni con nomi greci come Chorio, Prunella e Musupuniti. La valle prende il nome anche da santi venerati nell’oriente bizantino, come San Pantaleone e San Fantino, due martiri del IV secolo d.C. Da menzionare è anche San Gaetano Catanoso, nato a Chorio di San Lorenzo, l’ultimo uomo pio della valle, scomparso nel 1963.
Gastronomia: La cucina di Bagaladi offre deliziosi piatti preparati con ingredienti genuini. Puoi gustare ottime frittole e salumi locali, formaggi, ricotte e, naturalmente, l’olio d’oliva, che è parte integrante della tradizione culinaria di questa regione.
Cuvertà: Un vino rosso tipico di Bagaladi è il Cuvertà. Questo vino, caratterizzato da una gradazione alcolica elevata e da riflessi violacei, ha una produzione limitata ed è destinato principalmente al mercato locale.
Bagaladi è quindi un luogo ricco di storia, cultura e tradizione, dove è possibile immergersi nelle bellezze artistiche, paesaggistiche e gastronomiche della Calabria.